FC LUGANO
Ora l'obiettivo è l'Europa
Pubblicato il 07.04.2025 08:34
di Silvano Pulga
Il calcio è una cosa semplice: vince chi fa più gol. Il Basilea li ha fatti; il Lugano, no. La squadra di Celestini, alla fine, ha giocato una partita tatticamente ineccepibile, contenendo i ticinesi, i quali però, a loro volta, grazie alla difesa a tre con l'aggiunta dei due esterni, avevano a loro volta sterilizzato la fase offensiva dei padroni di casa. Bravi quindi i ragazzi del Crus, nei primi 45', a tenere il campo senza rischiare troppo, ma incapaci di creare situazioni pericolose nei sedici metri avversari, in una partita da vincere, visti i risultati delle altre. Certo, ha pesato l'infortunio di Milton Valenzuela, giocatore talentuoso soprattutto in fase di costruzione del gioco, oltre che in quella difensiva, ma decisamente troppo fragile fisicamente, come ci racconta la sua storia in riva al Ceresio. Marques, purtroppo, non ancora al 100%, non è ancora in grado di fare del tutto il gioco del titolare, soprattutto quando si tratta di sostenere la fase offensiva.
Nella ripresa sono poi arrivati le reti dei rossoblù: decisiva la prima, quella di Shaqiri, nata da una lettura errata da parte dei bianconeri, a partire da quando la palla era sui piedi del portiere avversario. Dopodiché, come già la settimana scorsa, siamo qua a dire che sì, le responsabilità non sono certo tutte di Saipi; però, qualche volta, ci si aspetterebbe dall'estremo difensore qualche intervento sopra la media. Ne abbiamo visti, a volte, in passato: ma, evidentemente, anche lui sta attraversando un periodo poco positivo. Del resto, sta accadendo anche a interpreti del ruolo molto più blasonati, qualche chilometro a sud di Lugano, oltreconfine.
Come già in altre occasioni, i ticinesi sono usciti sconfitti da squadre molto più ciniche, che hanno saputo concretizzare le occasioni raccolte: pensiamo, per esempio, al pallone capitato sui piedi di Cimignani, salvato sulla linea a portiere battuto, o quella capitata a Vladi. Va però detto che è mancata un po' la densità nei sedici metri avversari, cosa che ha impedito, per esempio, a Koutsias di giocare più palloni interessanti. La squadra è arrivata nel momento topico della stagione sulle gambe dal punto di vista fisico, e i tanti infortuni muscolari registrati ne sono una prova. Ed è una novità per una squadra che invece, tradizionalmente, ha sempre dato il suo meglio proprio in questo periodo dell'anno. Qualcosa è cambiato, quindi, nella preparazione (ci ricordiamo una situazione del genere, a livello infortuni, nell'autunno della stagione scorsa); tuttavia, c'è ancora da lavorare in tal senso, a quanto sembra. E siamo certi che ci sarà qualcuno, nello staff, che sta già elaborando la situazione, e quelle precedenti, per poter fare una sintesi efficace.
Ovviamente, è ancora presto per fare i bilanci. Ci sono ancora due partite importantissime da giocare contro due compagini che inseguono, e che vorrebbero guadagnarsi un posto al sole nelle prime sei proprio a danno dei ticinesi. Dopo Pasqua, quindi, si potranno valutare le prospettive immediate dei bianconeri: certo, la sconfitta di ieri fa calare probabilmente il sipario in modo definitivo sulle ambizioni di vittoria finale da parte dei sottocenerini. Tuttavia, resta nelle possibilità del Lugano un piazzamento europeo: ci sono gli uomini e le possibilità per raggiungerlo. Certo, gli episodi, a Basilea come in altre occasioni, non hanno aiutato, in una partita dove, tutto sommato, fino al gol di Shaqiri il Lugano non aveva demeritato, al netto di quanto sottolineato sopra. E tra questi, va messa anche la mancata espulsione di Ajeti nel primo tempo: l'arbitro, probabilmente, ha salvato il giocatore renano giudicando non volontario l'intervento. Tuttavia, Mattia Croci-Torti, nel citare l'episodio in Conference League nella sfida di ritorno contro il Celje, con relativa espulsione, ha proprio voluto evidenziare come il regolamento, in questi casi, vada a punire l'imprudenza e l'imperizia di certi interventi i quali, lungi dall'essere volontari, mettono però a rischio l'incolumità fisica dell'avversario. Episodi, appunto: ma di tale spessore da orientare il prosieguo della partita. Perché gli errori del Lugano restano; ma giocare contro un Basilea in 10 per più di un'ora avrebbe inciso. E non poco. E non sarebbe intellettualmente onesto sorvolare su questo fatto.