La visita del Direttore sportivo del Basilea negli
spogliatoi di von Mandach, durante la pausa, ha fatto arrabbiare il Lugano. Il
club bianconero ha deciso che invierà una lettera alla Federazione svizzera di
calcio e alla Swiss Football League, per cercare di capire il perché Daniel
Stucki è potuto entrare dall’arbitro. Cose che normalmente, succedono soltanto
a fine partita, sempre che l’arbitro, ovviamente, lo consenta.
L’ASF ha risposto a Teleticino, che ha sollecitato un’opinione in merito: il fatto sussiste, questo è la prima cosa importante.
“Possiamo confermare che durante la pausa c’è stato un brevissimo contatto tra il direttore sportivo del Basilea e gli arbitri”.
Confermato questo, l’ASF spiega il motivo della presenza del DS renano nello spogliatoio di von Mandach:
“La richiesta di chiarimento riguardava il primo cartellino giallo della partita, quello ai danni di Shaqiri”.
Insomma, un Direttore sportivo può andare da un arbitro, nella pausa, per discutere di un cartellino giallo: cose, sinceramente, mai viste né sentite. Il signor von Mandach, però, ha segnalato immediatamente ciò che è successo:
“Il direttore di gara ha comunicato questo contatto con il DS del Basilea al comitato arbitrale al termine dell’incontro”.
E poi aggiunge:
“Parallelamente, ci è stato detto che un rappresentante del FC Lugano, si è recato nello spogliatoio dell’arbitro per discutere di altre questioni”.
Altre questioni? Non sarà stata semplicemente la volontà, da parte del club bianconero, di sapere perché l’arbitro ha ammesso la visita del DS renano? Molto probabile, che sia così.
L’ASF conclude con una sacrosanta verità, ma soltanto a metà: “Questi brevi contatti per lo scambio di informazioni tra gli altri e i rappresentanti dei club, sono comuni: tutto questo nell’interesse della trasparenza”.
Giusto, ci mancherebbe. Tra arbitri e dirigenti è legittimo che ci siano contatti reciproci, anche perché il dialogo è sempre stato alla base di ogni pacifica convivenza. Quando farlo è importante, e la pausa non è certo il momento giusto. Almeno questo, dovrebbe essere chiaro a tutti.
L’ASF ha risposto a Teleticino, che ha sollecitato un’opinione in merito: il fatto sussiste, questo è la prima cosa importante.
“Possiamo confermare che durante la pausa c’è stato un brevissimo contatto tra il direttore sportivo del Basilea e gli arbitri”.
Confermato questo, l’ASF spiega il motivo della presenza del DS renano nello spogliatoio di von Mandach:
“La richiesta di chiarimento riguardava il primo cartellino giallo della partita, quello ai danni di Shaqiri”.
Insomma, un Direttore sportivo può andare da un arbitro, nella pausa, per discutere di un cartellino giallo: cose, sinceramente, mai viste né sentite. Il signor von Mandach, però, ha segnalato immediatamente ciò che è successo:
“Il direttore di gara ha comunicato questo contatto con il DS del Basilea al comitato arbitrale al termine dell’incontro”.
E poi aggiunge:
“Parallelamente, ci è stato detto che un rappresentante del FC Lugano, si è recato nello spogliatoio dell’arbitro per discutere di altre questioni”.
Altre questioni? Non sarà stata semplicemente la volontà, da parte del club bianconero, di sapere perché l’arbitro ha ammesso la visita del DS renano? Molto probabile, che sia così.
L’ASF conclude con una sacrosanta verità, ma soltanto a metà: “Questi brevi contatti per lo scambio di informazioni tra gli altri e i rappresentanti dei club, sono comuni: tutto questo nell’interesse della trasparenza”.
Giusto, ci mancherebbe. Tra arbitri e dirigenti è legittimo che ci siano contatti reciproci, anche perché il dialogo è sempre stato alla base di ogni pacifica convivenza. Quando farlo è importante, e la pausa non è certo il momento giusto. Almeno questo, dovrebbe essere chiaro a tutti.