La caduta è una di quelle
clamorose. Il Real è stato sconfitto nettamente dall'Arsenal. Le
semifinali sono ora un traguardo difficile da raggiungere. Il Real è
la squadra che scrive la storia, che sa come vincere, ed è capace di
affrontare gli scontri che contano. La sua bacheca è stracolma di
trofei. L'Arsenal è la squadra del vorrei ma non posso. I londinesi
hanno sempre grandi ambizioni, ma rimangono preda di una categoria
precisa: lo sconfittismo. Ma per una sera la formazione di Arteta ha
deciso che doveva compiere l'impresa. E i colpi di cannone scagliati
da Declan Rice hanno colpito e affondato la corazzata spagnola. I
bianchi sono apparsi stanchi, imbolsiti e svogliati, senza anima.
Hanno tenuto un tempo e poi sono crollati. Gli inglesi hanno impresso
il loro ritmo, e hanno aumentato la loro pressione, finendo per
travolgere il prestigioso avversario. La qualificazione parrebbe
decisa, il 3-0 non ammetterebbe dubbi. Il condizionale è d'obbligo.
La storia dovrebbe essere maestra di vita. Al Bernabeu le partite
sono infinite, sono lunghe, il tempo si dilata. Ma il Real dovrebbe
davvero superare sé stesso. E l'Arsenal dovrebbe consegnarsi allo
sconfittismo.
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Real, ora serve un'altra "remuntada"