Le
telecamere sono sempre puntate su di lui, sono gli ultimi momenti
della carriera di Andres Ambühl, un vero mito del nostro hockey.
Eliminato con il suo Davos ieri sera per mano dello Zurigo, si cerca di capire il suo stato d’animo, di percepire ogni suo gesto.
Come rivela il Blick, anche i suoi genitori, Annamargreth e Andres, sono seduti sugli spalti. Anche per loro sarà sicuramente un momento speciale.
Anche se i grigionesi sono stati eliminati, il fatto che Andres, abbia segnato un gol nell’ultima partita della sua carriera (ci saranno ancora i Mondiali con la maglia della nazionale?) rende il tutto ancora più epico.
Eliminato con il suo Davos ieri sera per mano dello Zurigo, si cerca di capire il suo stato d’animo, di percepire ogni suo gesto.
Come rivela il Blick, anche i suoi genitori, Annamargreth e Andres, sono seduti sugli spalti. Anche per loro sarà sicuramente un momento speciale.
Anche se i grigionesi sono stati eliminati, il fatto che Andres, abbia segnato un gol nell’ultima partita della sua carriera (ci saranno ancora i Mondiali con la maglia della nazionale?) rende il tutto ancora più epico.
A Davos c’è
una commossa standing ovation, i cori sono tutti per Ambühl e il compagno Wieser, i
riflettori sono puntati sui due giocatori che lasciano l’hockey. La stretta di mano tra le squadre dura più del solito, i giocatori dello Zurigo
abbracciano i due “vecchietti” e si congratulano con loro per la grande
carriera.
C’è ancora il giro d'onore tra gli applausi. Marc Wieser (37 anni), che porge un bastone al padre e fedele sostenitore Roman, sembra più emozionato. Gli occhi lacrimano, difficile trattenere l’emozione. "È stato un momento fantastico", racconta l'attaccante, "negli ultimi secondi della partita ho pensato alle persone che mi hanno sostenuto in tutti questi anni".
C’è ancora il giro d'onore tra gli applausi. Marc Wieser (37 anni), che porge un bastone al padre e fedele sostenitore Roman, sembra più emozionato. Gli occhi lacrimano, difficile trattenere l’emozione. "È stato un momento fantastico", racconta l'attaccante, "negli ultimi secondi della partita ho pensato alle persone che mi hanno sostenuto in tutti questi anni".
E Ambühl? È
più pragmatico, prima parla della partita: "A dieci minuti dalla fine, era
chiaro che sarebbe stata l'ultima partita. Abbiamo provato tutto ma non è stato
abbastanza”. Dopo la sirena cala l’adrenalina, e anche si rende conto che adesso è
veramente finita:
«Sì, me ne rendo conto. Sono così calmo perché ho avuto abbastanza tempo durante la stagione per prepararmi a questo momento. Queste emozioni potrebbero arrivare più in là nel tempo».
«Sì, me ne rendo conto. Sono così calmo perché ho avuto abbastanza tempo durante la stagione per prepararmi a questo momento. Queste emozioni potrebbero arrivare più in là nel tempo».
Cosa faranno adesso Wieser e Ambühl? Il primo scherza, dicendo che la prossima stagione sarà sugli
spalti come tifoso. Ambühl invece sa che in autunno potrà dedicare più tempo al
suo hobby preferito: la caccia.
Ma c'è ancora qualcosa che tutti vogliono sapere sul beniamino del pubblico: è ancora motivato a lottare per un posto nella nazionale maggiore ai Mondiali? "Se mi chiamano, ci vado volentieri”, risponde Ambühl. Qualcuno forse dubitava?
Ma c'è ancora qualcosa che tutti vogliono sapere sul beniamino del pubblico: è ancora motivato a lottare per un posto nella nazionale maggiore ai Mondiali? "Se mi chiamano, ci vado volentieri”, risponde Ambühl. Qualcuno forse dubitava?
(Andres Ambühl nella foto PPR/Gian Ehrenzeller)