Nonostante una gara generosa
i granata hanno dovuto lasciare a testa bassa la Stockhorn Arena. Il Thun,
primo della classe, ha visto i sorci verdi contro la terz’ultima (in pratica
penultima visto che dietro Sciaffusa e Nyon hanno gli stessi punti).
Nell’ultimo quarto d’ora i bernesi non hanno più toccato palla, eppure sono
andati in gol una seconda volta (Roth all’86’) dopo essere andati in vantaggio,
verso la fine del primo tempo (41’ Montolio di testa) con la complicità di
Horisberger che avrebbe dovuto ammonire Fehr (recidivo, nei contatti con gli avversari,
prima che venisse calciato il corner).
Il 2-0, quindi, non ci sta
per niente, la sfortuna ha privato i granata di almeno una rete (traversa di
Chacon al 74’ e deviazione sul palo di un loro difensore). Ma c’è sempre il
problema che non si tira in gol (per la verità nel primo tempo neanche Enzler
ha dovuto effettuare un intervento).
Lustrinelli, al contrario di
Benavente, ha però capito che qualcosa non funzionava al top. Non si
spiegherebbero altrimenti i cinque cambi che ha effettuato: due già alla pausa.
Del Bellinzona non è invece rientrato dagli spogliatoi soltanto Nivokazi che si
è preso una gran botta tanto da chiudere il primo tempo con una sola gamba.
È incomprensibile che il
coach granata quando il Thun ha dato l’impressione di essere in difficoltà
(vedi gli ultimi 15-20 minuti) non abbia mandato nella ‘mischia’ qualcuno della
panchina (a prescindere che la ‘coperta’ è diventata più corta – a causa di
infortuni e dell’uscita di scena di Neelakandan). Chacon non è un centravanti,
De Jesus – subentrato a ‘Nivo’ – non ha l’aria di esserlo. Una partita non la
si vince, e nemmeno perde, per il possesso palla. Sono mancati contrasti e
duelli, anche grinta. E tiri in porta! Errori ma anche atteggiamenti difficili
da ‘decifrare’ (le perdite di tempo di Enzler nel rimettere la palla il gioco,
i cross dentro i 16 metri andati in fumo – è un vecchio ritornello). È inoltre
venuto a mancare l’apporto (solitamente importante) di qualche giocatore: vedi
L’Ghoul (non pervenuto, bravo chi ha visto Souza, quanto a Sabbatini l’ex bianconero ha compiuto una ‘svista’
grossolana che poteva costare un altro gol). Ma, al di là di tutto, a fare la
differenza sono state le mosse di Mauro Lustrinelli!
Non ci siamo e il campionato
sta diventando sempre più breve. Invece di risalire la china, la squadra
(nessuno riesce a spiegarsi come mai non funzioni, era partita per essere tra
le protagoniste) si è cacciata nei guai. Guai seri, la classifica è eloquente.
Non si tirino in ballo, per favore, i punti persi a tavolino (comunque
pesantissimi). C’è ancora, per fortuna, tempo per ragionare (e rimediare).
Quella di sabato con lo Stade Lausanne-Ouchy è una partita da 6 punti. Servono
gol pesanti!
(Sabbatini e Nivokazi, nella foto Filippo Zanovello)