AC BELLINZONA
Il Thun trema, ma non basta...
Pubblicato il 09.02.2025 21:17
di Enrico Lafranchi
Nonostante una gara generosa i granata hanno dovuto lasciare a testa bassa la Stockhorn Arena. Il Thun, primo della classe, ha visto i sorci verdi contro la terz’ultima (in pratica penultima visto che dietro Sciaffusa e Nyon hanno gli stessi punti). Nell’ultimo quarto d’ora i bernesi non hanno più toccato palla, eppure sono andati in gol una seconda volta (Roth all’86’) dopo essere andati in vantaggio, verso la fine del primo tempo (41’ Montolio di testa) con la complicità di Horisberger che avrebbe dovuto ammonire Fehr (recidivo, nei contatti con gli avversari, prima che venisse calciato il corner).
Il 2-0, quindi, non ci sta per niente, la sfortuna ha privato i granata di almeno una rete (traversa di Chacon al 74’ e deviazione sul palo di un loro difensore). Ma c’è sempre il problema che non si tira in gol (per la verità nel primo tempo neanche Enzler ha dovuto effettuare un intervento).
Lustrinelli, al contrario di Benavente, ha però capito che qualcosa non funzionava al top. Non si spiegherebbero altrimenti i cinque cambi che ha effettuato: due già alla pausa. Del Bellinzona non è invece rientrato dagli spogliatoi soltanto Nivokazi che si è preso una gran botta tanto da chiudere il primo tempo con una sola gamba.
È incomprensibile che il coach granata quando il Thun ha dato l’impressione di essere in difficoltà (vedi gli ultimi 15-20 minuti) non abbia mandato nella ‘mischia’ qualcuno della panchina (a prescindere che la ‘coperta’ è diventata più corta – a causa di infortuni e dell’uscita di scena di Neelakandan). Chacon non è un centravanti, De Jesus – subentrato a ‘Nivo’ – non ha l’aria di esserlo. Una partita non la si vince, e nemmeno perde, per il possesso palla. Sono mancati contrasti e duelli, anche grinta. E tiri in porta! Errori ma anche atteggiamenti difficili da ‘decifrare’ (le perdite di tempo di Enzler nel rimettere la palla il gioco, i cross dentro i 16 metri andati in fumo – è un vecchio ritornello). È inoltre venuto a mancare l’apporto (solitamente importante) di qualche giocatore: vedi L’Ghoul (non pervenuto, bravo chi ha visto Souza, quanto a Sabbatini  l’ex bianconero ha compiuto una ‘svista’ grossolana che poteva costare un altro gol). Ma, al di là di tutto, a fare la differenza sono state le mosse di Mauro Lustrinelli!
Non ci siamo e il campionato sta diventando sempre più breve. Invece di risalire la china, la squadra (nessuno riesce a spiegarsi come mai non funzioni, era partita per essere tra le protagoniste) si è cacciata nei guai. Guai seri, la classifica è eloquente. Non si tirino in ballo, per favore, i punti persi a tavolino (comunque pesantissimi). C’è ancora, per fortuna, tempo per ragionare (e rimediare). Quella di sabato con lo Stade Lausanne-Ouchy è una partita da 6 punti. Servono gol pesanti!
(Sabbatini e Nivokazi, nella foto Filippo Zanovello)