Un Bellinzona vincente e un
Bentancur finalmente sorridente. “Possiamo proprio dire così” - dichiara il
patron.
È un buon inizio anche per la nostra intervista. Invitiamo Pablo a dire tutto quello che si sente di dire. Partendo dalla meritatissima vittoria: “Oggi ho visto una squadra con un grande carattere. Sono molto contento, in campo si è vista anche la mano di Sannino. In una settimana la squadra è totalmente cambiata. Il cambio è stato enorme ».
C’è una spiegazione per ciò che si è visto rispetto alla partita con l’Etoile Carouge?
"Quello che ho visto io, i giocatori avevano bisogno di una ‘mano dura’, se posso dire così: allenamenti forti, molta tattica. Il mister ha lavorato tantissimo su questi aspetti. E i giocatori hanno reagito molto positivamente. Ce l’hanno messa tutta, una prova - la loro - maiuscola. Sono anche contento che alla fine della partita non sono più andati a salutare quei dieci ‘blagoni ’ di hooligan. Sottolineo che sono stati loro stessi a prendere questa decisione".
In compenso sono stati accolti con scroscianti applausi dal pubblico della tribuna (lo abbiamo fatto rilevare nell’intervista a Martignoni Polti: per inciso diciamo che sugli spalti c’è anche gente che sostiene la squadra come si deve, ndr).
Un rapporto, quello con gli ultras, senza una via d’uscita?
"Sono persone che non mi hanno mai detto una buona parola, sanno solo criticare e insultare, mi vergogno io per loro. Credono di mettermi il bastone tra le ruote… Lo pensano loro, invece mi ‘caricano’…".
Soprassediamo su parolacce e striscioni , quello di oggi ‘Un tempo in silenzio…’ ci può stare, sono gli atti vandalici (in tribuna, seggiole gialle verniciate di nero) a preoccupare.
"È la terza o quarta volta che succede. Di certo non la prima, adesso addirittura dentro lo stadio. Stadio che stranamente non è munito neanche di una telecamera”.
Nessuno è in grado di intervenire?
“Dovrebbero essere effettuati più controlli. Sappiamo chi sono i vandali. A me dispiace che uno a capo della curva sia in Consiglio comunale. Io sono tranquillo, sono intenzionato ad andare avanti (c’è il precedente del pugno all’occhio, ndr), della giustizia svizzera ho piena fiducia. Lì siedono persone molto oneste che non si lasciano influire dalla forza politica”.
Lo stadio è comunale, la denuncia deve partire dal Municipio:
"Penso che non faranno niente. Ci siamo abituati".
Pablo Bentancur fa notare quanto sia difficile fare capire agli ultras (magari anche alla piazza) che pil Bellinzona un budget di circa 3 milioni, cifra nettamente al di sotto di altre squadre come Vaduz, Thun o Aarau...
In chiusura cerchiamo di ‘addolcire’ la pillola tornando sul calcio giocato:
"Anche la prossima partita con il Nyon la prendiamo come una finale. Sannino è già concentrato su quella sfida e giustamente, pretende la stessa cosa dai giocatori. Non è un caso che la squadra questa sera sia andata a salutare soltanto i ‘véri’ tifosi".
È un buon inizio anche per la nostra intervista. Invitiamo Pablo a dire tutto quello che si sente di dire. Partendo dalla meritatissima vittoria: “Oggi ho visto una squadra con un grande carattere. Sono molto contento, in campo si è vista anche la mano di Sannino. In una settimana la squadra è totalmente cambiata. Il cambio è stato enorme ».
C’è una spiegazione per ciò che si è visto rispetto alla partita con l’Etoile Carouge?
"Quello che ho visto io, i giocatori avevano bisogno di una ‘mano dura’, se posso dire così: allenamenti forti, molta tattica. Il mister ha lavorato tantissimo su questi aspetti. E i giocatori hanno reagito molto positivamente. Ce l’hanno messa tutta, una prova - la loro - maiuscola. Sono anche contento che alla fine della partita non sono più andati a salutare quei dieci ‘blagoni ’ di hooligan. Sottolineo che sono stati loro stessi a prendere questa decisione".
In compenso sono stati accolti con scroscianti applausi dal pubblico della tribuna (lo abbiamo fatto rilevare nell’intervista a Martignoni Polti: per inciso diciamo che sugli spalti c’è anche gente che sostiene la squadra come si deve, ndr).
Un rapporto, quello con gli ultras, senza una via d’uscita?
"Sono persone che non mi hanno mai detto una buona parola, sanno solo criticare e insultare, mi vergogno io per loro. Credono di mettermi il bastone tra le ruote… Lo pensano loro, invece mi ‘caricano’…".
Soprassediamo su parolacce e striscioni , quello di oggi ‘Un tempo in silenzio…’ ci può stare, sono gli atti vandalici (in tribuna, seggiole gialle verniciate di nero) a preoccupare.
"È la terza o quarta volta che succede. Di certo non la prima, adesso addirittura dentro lo stadio. Stadio che stranamente non è munito neanche di una telecamera”.
Nessuno è in grado di intervenire?
“Dovrebbero essere effettuati più controlli. Sappiamo chi sono i vandali. A me dispiace che uno a capo della curva sia in Consiglio comunale. Io sono tranquillo, sono intenzionato ad andare avanti (c’è il precedente del pugno all’occhio, ndr), della giustizia svizzera ho piena fiducia. Lì siedono persone molto oneste che non si lasciano influire dalla forza politica”.
Lo stadio è comunale, la denuncia deve partire dal Municipio:
"Penso che non faranno niente. Ci siamo abituati".
Pablo Bentancur fa notare quanto sia difficile fare capire agli ultras (magari anche alla piazza) che pil Bellinzona un budget di circa 3 milioni, cifra nettamente al di sotto di altre squadre come Vaduz, Thun o Aarau...
In chiusura cerchiamo di ‘addolcire’ la pillola tornando sul calcio giocato:
"Anche la prossima partita con il Nyon la prendiamo come una finale. Sannino è già concentrato su quella sfida e giustamente, pretende la stessa cosa dai giocatori. Non è un caso che la squadra questa sera sia andata a salutare soltanto i ‘véri’ tifosi".