Stefan Hedlund sarà dunque il nuovo assistente allenatore del Lugano e affiancherà Tomas Mitell, come anticipato dalla NZZ. Manca solo l'ufficialità. Lo svedese, licenziato lo scorso dicembre dal Rapperswil, ha svolto negli ultimi mesi la funzione di assistente in quel di Ginevra. Le capacità del 49enne non si discutono. Durante la sua avventura sangallese, durata per oltre tre stagioni, Hedlund aveva incredibilmente portato il Rappi per ben due volte nel top 4 della classifica. Il 49enne non ha certo bisogno di troppe presentazioni alle nostre latitudini. Il padre di William, attaccante dell’Ambrì, ama quando le sue squadre impostano in maniera pulita le azioni partendo dalla difesa. Questo è il suo credo. Ai suoi difensori chiede una ottima gestione del disco e non è certo un fautore dei lanci lunghi in avanti. Guai buttare via dischi. Proprio grazie a questo modo di giocare diversi elementi avevano compiuto grandi progressi in termini d’impostazione e di padronanza del puck. Difensori come Aebischer, Jelovac, Vouardoux o Baragano avevano acquisito molta sicurezza e personalità sotto questo punto di vista. Lo svantaggio di questo modo di agire? A volte c’è il rischio d’incappare in qualche disco di troppo perso. Insomma, Hedlund è un purista dell’hockey e a volte accetta di prendersi qualche rischio di troppo a scapito dell’efficacia e della sicurezza. È un coach capace di sorprendere, come ad esempio togliere il portiere durante il supplementare quando la sua squadra è in possesso del disco. Ottimo comunicatore, Hedlund è una persona molto aperta e ama discutere lungamente con gli addetti ai lavori. Qualcuno potrà essere stupito di vederlo arrivare a Lugano (così come in precedenza a Ginevra) "solamente" in qualità di assistente. Per gli svedesi non però è una cosa così inusuale fare uno switch tra la funzione di headcoach e quella di assistente, è parte integrante della loro cultura sportiva. L'assistente di Hedlund a Rapperswil tra il 2021 e il 2024, ovvero Bert Robertsson, era pure reduce da esperienze in qualità di headcoach a Linköping e nelle file dello Skelleftea, mica due squadrette qualunque. Anche il suo ultimo assistente nei Lakers, Johan Lundskog, ora diventato allenatore in prima, aveva alle sue spalle annate da headcoach nelle fila del Berna e del Mannheim prima di fare da spalla a Hedlund. Non c'è quindi nulla di così sorprendente.
HC LUGANO

L'assistente? Un purista dell'hockey