“Abbiamo grandi ambizioni e in tre anni vogliamo
fare cose importanti”.
Le parole di Antonio Caggiano, dopo l’acquisizione da parte di Maxi Lopez del 40% del FC Paradiso, hanno bisogno ovviamente di qualche approfondimento.
Cosa vuol dire il presidente del Paradiso con queste affermazioni? Dove vuole arrivare veramente il club luganese, attualmente in Prima Promotion?
Caggiano, da imprenditore e uomo che non si accontenta, aspira a portare il suo club sempre più in alto. Dopo aver scalato le varie categorie, strutturato la società e costruito la tribuna, ora vuole fare il prossimo passo. Forse il più difficile. Provare a centrare nei prossimi anni la promozione in Challenge League.
Per farlo, ha trovato un bel rinforzo in Maxi Lopez, che si spera possa dare una mano sia economicamente, con la diffusione del marchio Paradiso, sia sportivamente, con un’importante campagna acquisti.
Tutto bene? Certo, anche se c’è sempre un nodo da sciogliere tutt’altro che semplice, ed è quello legato allo stadio. L’attuale campo del Paradiso, nonostante la nuova tribuna, non potrà ospitare partite di Challenge League.
E allora si pone un problema? Dove giocherebbe il Paradiso, in caso di promozione?
Il presidente Caggiano, da persona pragmatica, non ha mai nascosto che questo sia effettivamente un problema e da tempo, auspica una sorta di collaborazione con il FC Lugano.
Insomma, Lugano in Super League, Paradiso in Challenge League e la Under 21 bianconera in Prima Promotion (o Classic). Sarebbe questa la piramide perfetta che ha in mente il presidente, che permetterebbe così al club di disputare le partite in casa nella nuova AIL Arena.
Un progetto fattibile? Difficile da dirsi, anche perché il Lugano, se è vero che ha il desiderio di poter collaborare con una squadra di Challenge League (si era parlato anche di Rapperswil, quando Da Silva era direttore sportivo), preferirebbe una collaborazione con una squadra del Sopraceneri (Bellinzona), o comunque un club già dotato di una propria infrastruttura.
Difficile, per non dire impossibile, che il FC Lugano voglia condividere il suo nuovo stadio con un altro club.
Insomma, le intenzioni a Paradiso sono lodevoli, ma rischiano di scontrarsi con la cruda realtà di un club forse troppo piccolo per pensare così in grande.
Le parole di Antonio Caggiano, dopo l’acquisizione da parte di Maxi Lopez del 40% del FC Paradiso, hanno bisogno ovviamente di qualche approfondimento.
Cosa vuol dire il presidente del Paradiso con queste affermazioni? Dove vuole arrivare veramente il club luganese, attualmente in Prima Promotion?
Caggiano, da imprenditore e uomo che non si accontenta, aspira a portare il suo club sempre più in alto. Dopo aver scalato le varie categorie, strutturato la società e costruito la tribuna, ora vuole fare il prossimo passo. Forse il più difficile. Provare a centrare nei prossimi anni la promozione in Challenge League.
Per farlo, ha trovato un bel rinforzo in Maxi Lopez, che si spera possa dare una mano sia economicamente, con la diffusione del marchio Paradiso, sia sportivamente, con un’importante campagna acquisti.
Tutto bene? Certo, anche se c’è sempre un nodo da sciogliere tutt’altro che semplice, ed è quello legato allo stadio. L’attuale campo del Paradiso, nonostante la nuova tribuna, non potrà ospitare partite di Challenge League.
E allora si pone un problema? Dove giocherebbe il Paradiso, in caso di promozione?
Il presidente Caggiano, da persona pragmatica, non ha mai nascosto che questo sia effettivamente un problema e da tempo, auspica una sorta di collaborazione con il FC Lugano.
Insomma, Lugano in Super League, Paradiso in Challenge League e la Under 21 bianconera in Prima Promotion (o Classic). Sarebbe questa la piramide perfetta che ha in mente il presidente, che permetterebbe così al club di disputare le partite in casa nella nuova AIL Arena.
Un progetto fattibile? Difficile da dirsi, anche perché il Lugano, se è vero che ha il desiderio di poter collaborare con una squadra di Challenge League (si era parlato anche di Rapperswil, quando Da Silva era direttore sportivo), preferirebbe una collaborazione con una squadra del Sopraceneri (Bellinzona), o comunque un club già dotato di una propria infrastruttura.
Difficile, per non dire impossibile, che il FC Lugano voglia condividere il suo nuovo stadio con un altro club.
Insomma, le intenzioni a Paradiso sono lodevoli, ma rischiano di scontrarsi con la cruda realtà di un club forse troppo piccolo per pensare così in grande.