Il calcio non è sicuramente un assillo per Andrea. Anzi, continua ad
affrontarlo con lo spirito giusto: “Ho ancora quella fame di un tempo, oggi
però con più certezze e sicurezze di quando ero giovane“.
Tenere duro e continuare a crederci, divertendosi. Il suo motto: “La voglia è sempre lì, diversamente un ragazzo di 38 anni non riuscirebbe a fare viaggi, disputare partite nei weekend e allenarsi durante la settimana per mantenersi in forma e farsi trovare pronto“.
Una cultura calcistica nata sin da ragazzino: “In effetti ho sempre nutrito una grande passione per il calcio. Passione trasmessami già dai nonni: uno giocava nella Primavera del Milan, l’altro era un assiduo “gazzettiniano”. La rosea in casa non mancava mai!”.
Una passione tramandata di famiglia a famiglia, Andrea Maccoppi è figlio d‘arte. Suo padre Stefano, la cui ultima stazione ticinese di allenatore è stata l‘ACB, come ben sappiamo ha giocato nella serie A e B: “Una passione molto forte, con papà ho girato tantissimo l’Italia ».
A proposito, Stefano come sta?
“Bene, dai! Sta aspettando che gli venga data una nuova possibilità di allenare. So che ha dei colloqui con alcune squadre per la prossima stagione. Si vedrà…“.
A 38 anni (è della classe 1987), oltre ad essere ‘magistrale’ sul campo (fisico straordinario), Andrea nella Under 21 è al momento l‘unico fuori quota. In pratica funge da ‚chioccia‘ di una squadra di giovanissimi:
“Possiamo dire così, i ragazzi sono un po‘ inesperti per la categoria. Premetto che per me l’impegno è importante, ma anche bello. La prendo come una sfida“.
Veniamo al campionato: la Under è ultima in classifica (26 punti), preceduta dal Bavois (29) che sabato vi ha bloccati sullo 0-0:
“Trattandosi di uno scontro diretto, lo dovevamo vincere (con i 3 punti i bianconeri oltre a raggiungere i vodesi si sarebbero portati a una sola lunghezza dal Baden e dallo Zurigo U21 - Ndr). Peccato non esserci riusciti, ci è mancato l’episodio concreto per decidere la partita a nostro favore“.
Tre giorni prima avevate perso (1-0) dal Cham:
“Anche lì siamo stati sfortunati, meritavamo al minimo di pareggiare. Senza dire che siamo dovuti rientrare in Ticino alle due di notte, passando dal San Bernardino in quanto il San Gottardo era chiuso“.
In campionato eravate partiti male con Zanetti, con Vitali sta andando meglio. Ci sono ‚spiragli‘, di uscirne bene?
“Gli spiragli ci sono sempre, io in carriera ho vissuto momenti molto più difficili. Forniamo buonissime prestazioni, dobbiamo però essere molto più concreti”.
Come dire che, nonostante la critica situazione in cui vi trovate, avete piena fiducia nei vostri mezzi:
"Mancano ancora sei partite da giocare e ci sono tanti scontri diretti (sabato è in calendario Bavois-Baden). Per salvarci dovremo naturalmente metterci la forza giusta".
È importante rimanere positivi. E tu, Andrea, personalmente cosa vedi al tuo orizzonte?
“Come ho detto in precedenza mi sento bene e ancora molto caricato. Vedremo alla fine dell’anno quali possibilità mi si prospettano. A quel momento prenderò una decisione”.
Suppongo che ti piacerebbe rimanere legato al FC Lugano:
“A Lugano ho trovato un ambiente sano e molto stimolante. Parliamo di una società in continua evoluzione, presto la città avrà un nuovo stadio. Una crescita continua, costante e interessante »,
Non sentivamo più Andrea da un paio di anni. È tempo di complimenti a un atleta, la cui carriera calcistica in Ticino (partita da Locarno) continua a godere (a Lugano, ma riteniamo in tutto il cantone) stima e affetto da parte dei tifosi.
L’augurio che gli facciamo è che la voglia di correre, di dare calci al pallone gli faccia ritrovare i ‘suoi’ ragazzi della Under 21 anche quest’estate. Per ricominciare una nuova ‘avventura’.
Tenere duro e continuare a crederci, divertendosi. Il suo motto: “La voglia è sempre lì, diversamente un ragazzo di 38 anni non riuscirebbe a fare viaggi, disputare partite nei weekend e allenarsi durante la settimana per mantenersi in forma e farsi trovare pronto“.
Una cultura calcistica nata sin da ragazzino: “In effetti ho sempre nutrito una grande passione per il calcio. Passione trasmessami già dai nonni: uno giocava nella Primavera del Milan, l’altro era un assiduo “gazzettiniano”. La rosea in casa non mancava mai!”.
Una passione tramandata di famiglia a famiglia, Andrea Maccoppi è figlio d‘arte. Suo padre Stefano, la cui ultima stazione ticinese di allenatore è stata l‘ACB, come ben sappiamo ha giocato nella serie A e B: “Una passione molto forte, con papà ho girato tantissimo l’Italia ».
A proposito, Stefano come sta?
“Bene, dai! Sta aspettando che gli venga data una nuova possibilità di allenare. So che ha dei colloqui con alcune squadre per la prossima stagione. Si vedrà…“.
A 38 anni (è della classe 1987), oltre ad essere ‘magistrale’ sul campo (fisico straordinario), Andrea nella Under 21 è al momento l‘unico fuori quota. In pratica funge da ‚chioccia‘ di una squadra di giovanissimi:
“Possiamo dire così, i ragazzi sono un po‘ inesperti per la categoria. Premetto che per me l’impegno è importante, ma anche bello. La prendo come una sfida“.
Veniamo al campionato: la Under è ultima in classifica (26 punti), preceduta dal Bavois (29) che sabato vi ha bloccati sullo 0-0:
“Trattandosi di uno scontro diretto, lo dovevamo vincere (con i 3 punti i bianconeri oltre a raggiungere i vodesi si sarebbero portati a una sola lunghezza dal Baden e dallo Zurigo U21 - Ndr). Peccato non esserci riusciti, ci è mancato l’episodio concreto per decidere la partita a nostro favore“.
Tre giorni prima avevate perso (1-0) dal Cham:
“Anche lì siamo stati sfortunati, meritavamo al minimo di pareggiare. Senza dire che siamo dovuti rientrare in Ticino alle due di notte, passando dal San Bernardino in quanto il San Gottardo era chiuso“.
In campionato eravate partiti male con Zanetti, con Vitali sta andando meglio. Ci sono ‚spiragli‘, di uscirne bene?
“Gli spiragli ci sono sempre, io in carriera ho vissuto momenti molto più difficili. Forniamo buonissime prestazioni, dobbiamo però essere molto più concreti”.
Come dire che, nonostante la critica situazione in cui vi trovate, avete piena fiducia nei vostri mezzi:
"Mancano ancora sei partite da giocare e ci sono tanti scontri diretti (sabato è in calendario Bavois-Baden). Per salvarci dovremo naturalmente metterci la forza giusta".
È importante rimanere positivi. E tu, Andrea, personalmente cosa vedi al tuo orizzonte?
“Come ho detto in precedenza mi sento bene e ancora molto caricato. Vedremo alla fine dell’anno quali possibilità mi si prospettano. A quel momento prenderò una decisione”.
Suppongo che ti piacerebbe rimanere legato al FC Lugano:
“A Lugano ho trovato un ambiente sano e molto stimolante. Parliamo di una società in continua evoluzione, presto la città avrà un nuovo stadio. Una crescita continua, costante e interessante »,
Non sentivamo più Andrea da un paio di anni. È tempo di complimenti a un atleta, la cui carriera calcistica in Ticino (partita da Locarno) continua a godere (a Lugano, ma riteniamo in tutto il cantone) stima e affetto da parte dei tifosi.
L’augurio che gli facciamo è che la voglia di correre, di dare calci al pallone gli faccia ritrovare i ‘suoi’ ragazzi della Under 21 anche quest’estate. Per ricominciare una nuova ‘avventura’.