Il
calcio è materia opinabilissima, esalta il relativismo, è un
territorio dove si confondono alibi e ragioni. Lautaro è convinto,
l'Inter ha passato il turno perché ha gli attributi, in realtà ha
usato tutt'altro eufemismo. I nerazzurri hanno battuto i tedeschi,
tirando fuori il carattere. Significa che non vince il più forte, ma
il più bravo. Il Bayern è nettamente superiore all'Inter per
fatturato e monte ingaggi, ma si ritrova fuori dalla Coppa.
Eliminatoria equilibrata e appassionante. Ma il bomber argentino è
sicuro, per vincere a certi livelli, quando regna l'equilibrio,
servono: lavoro e sacrifici. Ma non solo, quando l'avversario sembra
imbattibile ci vuole: cuore, testa e personalità. Lo scrive Bertolt
Brecht, quando il nemico ci sta innanzi, non si può contare solo
sulla buona sorte, e non bisogna aspettarsi che la propria risposta.
La Beneamata ha sofferto, ha financo barcollato, ma ha sempre creduto
che potesse farcela, ha sfidato le previsioni, convinta che
l'impossibile potesse diventare probabile. È il calcio, l'ultimo
grande romanzo popolare rimasto, racconta storie che coinvolgono e
appassionano. Al Meazza c'era vento e pioggia, una sorta di bufera
emozionale, l'urlo dello stadio è stato impressionante. E Lautaro e
compagni sono andati con coraggio oltre, mettendo sul campo gli
attributi.
CHAMPIONS

Lautaro e i giusti attributi