Lo abbiamo anticipato ieri sera a Fuorigioco: Ezgjan Alioski, 33 anni,
potrebbe tornare a Lugano.
La notizia, per certi versi, è clamorosa. Anzi, per i tifosi bianconeri, almeno dalle prime reazioni che abbiamo avuto in queste ore, è bellissima.
Alioski a Lugano ha lasciato grandi ricordi: nella stagione 2016/17, con Tramezzani in panchina, aveva segnato 16 gol in campionato in 34 partite. Fu la grande sorpresa della stagione, in un ruolo di attacco, che non aveva occupato in passato (a Sciaffusa), quando era stato spesso impiegato come terzino.
A dire la verità, a spostarlo in attacco, qualche mese prima, fu Zeman, che disse serenamente che “Alioski non è un terzino”. Il boemo, come spesso gli era capitato in carriera, ci aveva visto lungo.
Gianni, come fu poi ribattezzato a Lugano, esplose l’anno dopo, e alla fine di quella stagione, firmò per il Leeds (serie B inglese), dove rimase quattro stagioni ottenendo anche una promozione con Bielsa in panchina.
A quel punto, per Alioski, arrivò l’offerta dell’Arabia Saudita, di quelle che non si possono rifiutare. Più di 2 milioni a stagione per 4 anni, per firmare per l’Al-Ahli. Due stagioni in Arabia, poi un anno in Turchia, in prestito al Fenerbahce, e poi il ritorno per l’ultima stagione di contratto. Quest’anno ha giocato poco, soltanto le partite della Champions League (partendo sempre dalla panchina), e quelle (da titolare) della sua Macedonia del Nord. In nazionale gioca da esterno sinistro in una difesa a cinque, facendo in pratica tutta la fascia. A dimostrazione che, nonostante i 33 anni, fisicamente è ancora un giocatore integro.
Il Lugano sta facendo un tentativo per provare a riportare a casa il giocatore, che tornerebbe volentieri anche per motivi famigliari (la sua ragazza vive in Ticino), ma bisogna trovare l’accordo a livello economico.
Nei prossimi giorni ne sapremo di più.
La notizia, per certi versi, è clamorosa. Anzi, per i tifosi bianconeri, almeno dalle prime reazioni che abbiamo avuto in queste ore, è bellissima.
Alioski a Lugano ha lasciato grandi ricordi: nella stagione 2016/17, con Tramezzani in panchina, aveva segnato 16 gol in campionato in 34 partite. Fu la grande sorpresa della stagione, in un ruolo di attacco, che non aveva occupato in passato (a Sciaffusa), quando era stato spesso impiegato come terzino.
A dire la verità, a spostarlo in attacco, qualche mese prima, fu Zeman, che disse serenamente che “Alioski non è un terzino”. Il boemo, come spesso gli era capitato in carriera, ci aveva visto lungo.
Gianni, come fu poi ribattezzato a Lugano, esplose l’anno dopo, e alla fine di quella stagione, firmò per il Leeds (serie B inglese), dove rimase quattro stagioni ottenendo anche una promozione con Bielsa in panchina.
A quel punto, per Alioski, arrivò l’offerta dell’Arabia Saudita, di quelle che non si possono rifiutare. Più di 2 milioni a stagione per 4 anni, per firmare per l’Al-Ahli. Due stagioni in Arabia, poi un anno in Turchia, in prestito al Fenerbahce, e poi il ritorno per l’ultima stagione di contratto. Quest’anno ha giocato poco, soltanto le partite della Champions League (partendo sempre dalla panchina), e quelle (da titolare) della sua Macedonia del Nord. In nazionale gioca da esterno sinistro in una difesa a cinque, facendo in pratica tutta la fascia. A dimostrazione che, nonostante i 33 anni, fisicamente è ancora un giocatore integro.
Il Lugano sta facendo un tentativo per provare a riportare a casa il giocatore, che tornerebbe volentieri anche per motivi famigliari (la sua ragazza vive in Ticino), ma bisogna trovare l’accordo a livello economico.
Nei prossimi giorni ne sapremo di più.