CALCIO ITALIANO
Milan, festeggia ma poi...
Pubblicato il 24.04.2025 08:25
di L.S.
Abbiamo vinto il derby. Sì, abbiamo vinto, perché sono tifoso del Milan.
Vincere contro l’Inter dà sempre una certa soddisfazione: siamo diventati la loro bestia nera (mentre prima perdevamo sempre), sembra che non abbiano trovato l’antidoto al nostro gioco, alla nostra spensieratezza. È successo anche ieri sera, con il Milan che, nonostante sia inferiore ai nerazzurri (la stagione lo ha ampiamente dimostrato), negli scontri diretti riesce sempre a trovare la giocata vincente.
Era successo in campionato, in Supercoppa e ora anche in Coppa Italia. Anche ieri, un primo tempo senza sussulti, rintanati nella nostra metà campo e un gol fatto. Bello, per carità. Il massimo del cinismo. Impagabile per un tifoso, ci mancherebbe.
Andremo a Roma, probabilmente contro il Bologna, per giocarci la finale e portare a casa, possibilmente, un altro trofeo. E festeggeremo, com’è giusto che sia, ci mancherebbe.
Poi, però, bisognerà tornare a pensare seriamente a cos’ha fatto (o non ha fatto) questa squadra durante questa pessima stagione, in cui siamo stati eliminati dalla Champions per aver perso contro Dinamo Zagabria e Feyenoord ed essere fuori dai primi quattro posti da ormai qualche mese. Dello scudetto, nemmeno a parlarne, è roba per altri.
In campionato ci sono davanti Bologna, Lazio, Fiorentina e persino la Roma, che prima dell’arrivo di Ranieri (un allenatore vero) lottava per non retrocedere.
Conceicao ha preso il Milan al settimo posto e l’ha portato al nono: non proprio benissimo.
Siamo quasi a maggio e non abbiamo ancora un direttore sportivo, nonostante si continuino a fare riunioni e casting. Mah.
Della squadra cosa dire? Un esempio che vale più di ogni altra parola e che spiega meglio di tutto la confusione di “mercato”. Gimenez, comprato per più di 30 milioni soltanto tre mesi or sono, è addirittura la terza riserva. Gioca Jovic, che lo fa pure bene, che si è cercato di vendere a chiunque in questa lunga stagione.
E adesso? Il rischio è che questa Coppa Italia, in caso di vittoria, bonifichi una stagione triste, fatta di insuccessi e umiliazioni. Che il tifoso, gasato per il derby, forse dimentica, ma che chi deve costruire un futuro solido per questo club, non può fare. Questione di responsabilità e lungimiranza.
Ecco, perché il successo di ieri sera, può essere pericoloso, se non verrà visto sotto la giusta luce.