CALCIO ITALIANO
Milan e Inter, i conti si fanno alla fine
Pubblicato il 24.04.2025 07:24
di Silvano Pulga
Questo derby di Coppa Italia, che ha visto il Milan prevalere a sorpresa sull'Inter, potrebbe alla fine rivelarsi un frutto avvelenato; e non solo per chi è uscito sconfitto, a voler ben guardare.  I nerazzurri, infatti, non perdevano due partite consecutive da due stagioni. Ieri, Inzaghi ha rinunciato ad alcuni titolari, in vista dell'importantissima sfida di campionato con la Roma e per problemi dovuti agli infortuni, ma ha schierato comunque giocatori di spessore. E sembrava aver indovinato la chiave tattica dell'incontro, con Rafa Leão ben contenuto da Bisseck, e sul quale andava sempre a raddoppiare un centrocampista (di solito Nicolò Barella e Aslani a dare supporto quando serviva). Con le folate del portoghese inaridite, veniva tolta al Milan l'arma della ripartenza. Tuttavia, ai nerazzurri è mancata la profondità (si è sentita l'assenza di Thuram), così come la difficoltà di creare densità nell'area avversaria. L'Inter ha avuto due buone occasioni, con Lautaro e Dimarco, ma non ha segnato, mentre gli avversari hanno sfruttato l'unica palla gol della prima frazione con Luka Jović, grazie anche alla complicità della retroguardia avversaria.
Nel secondo tempo, il raddoppio del serbo dopo pochi minuti dalla ripresa del gioco ha orientato l'incontro, Simone Inzaghi ha pensato, correttamente, di preservare i suoi per i futuri e cruciali impegni stagionali, togliendo ben quattro elementi. La Coppa Italia non era certamente l'obiettivo centrale dei nerazzurri; tuttavia, sconfitte di questo tipo possono influire pesantemente sul morale, già messo a dura prova dalla sconfitta di Bologna, maturata negli ultimi minuti, ma dopo un finale di partita che aveva visto i campioni d'Italia in difficoltà, soprattutto dal punto di vista atletico. A volte, una squadra di calcio matura la convinzione che le cose andranno comunque bene, per una serie di coincidenze che le consentono di uscire comunque indenne. Nel momento in cui questo incantesimo si rompe, a quel punto potrebbero esserci ripercussioni. L'Inter resta favoritissima per lo scudetto, ovviamente, visti i problemi che si stanno riscontrando a Napoli, tra polemiche e infortuni importanti. Tuttavia, la partita contro la Roma rappresenterà uno spartiacque importante per l'undici di Inzaghi, chiamato a vincere, per ribadire la propria superiorità.
E il Milan? Beh, questo derby vinto potrebbe davvero essere velenosissimo. La squadra rossonera, nona in campionato, fuori da tempo dalla Champions e per mano di avversari non certo irresistibili, attraversa un periodo di contestazione molto duro, che (almeno così sperano i tifosi) dovrebbe portare a una pesante rifondazione: nuovo direttore sportivo, una guida tecnica molto autorevole, un rinnovo della rosa, con diversi acquisti mirati in tutte le zone del campo, passando attraverso rinnovi dei giocatori chiave. Logica impone che i programmi in cantiere alle 21 di ieri sera, quando si pensava che i rossoneri sarebbero stati travolti dall'onda nerazzurra, vengano portati avanti. Tuttavia lo spettro del "Siamo a posto così" di gallianiana memoria aleggia minaccioso sulle teste dei tifosi del Diavolo. Con una proprietà molto attenta al profitto, e poco incline agli investimenti onerosi, questo risultato potrebbe diventare un alibi per una narrazione differente da quella che, oggi, suggerisce la realtà oggettiva sopra descritta.
Certo, la Coppa Italia è ben lontana dall'essere conquistata (il Bologna a trazione elvetica ha dimostrato di essere una squadra in salute e di giocare un ottimo calcio); tuttavia, il tifoso milanista più disilluso, oggi, è attraversato da una certa inquietudine. Come sempre, i conti li faremo alla fine, su entrambe le rive del Naviglio. Al netto del fatto che, tutto sommato, oggi i tifosi interisti, favoriti in campionato e, se vogliamo, anche in Champions, contro un Barcellona forte sì, ma molto farfallone dietro, e con importanti assenze, stanno decisamente meglio dei rivali. Insomma, c'è poco da festeggiare oggi.