NATIONAL LEAGUE
Zurigo, un vanto per il nostro hockey
Pubblicato il 25.04.2025 07:42
di Marco Maffioletti
L’undicesimo titolo, il secondo consecutivo, è realtà. Lo ZSC ha trionfato nuovamente, grazie alla rete ottenuta da Fröden al 52’55’ che ha permesso agli zurighesi di segnare il decisivo 3 a 2. Onore al Losanna, degno finalista, ma alla fine il mix tra panchina corta e diversi infortuni si è rivelato un’ipoteca troppo grande per far fronte ai Lions. Lo Zurigo ha quindi confermato il suo ruolo di favorito. L’armata costruita da Sven Leuenberger si è rivelata praticamente perfetta. Un amalgama ideale e funzionale tra talento (Andrighetto, Malgin su tutti) e preziosi soldati, un team con al suo interno anche diversi prodotti nostrani. Una squadra che in fondo è la fotografia di un’organizzazione semplicemente favolosa e che coltiva una grande cultura hockeistica. Lo ZSC quest’anno ha vinto il campionato anche nelle categorie giovanili U20, U17 e U15. Senza dimenticare nemmeno la finale conquistata 12 mesi fa con il farm team dei GCK in Swiss League.
Certo, i soldi aiutano, ma si possono tranquillamente anche spendere male. Non è il caso dello Zurigo, condotto da persone capaci nel rispettivo ambito. Una società costruita in maniera chiara, gestita alla grande e dotata d’infrastrutture all’avanguardia. La vittoria è quindi assolutamente meritata, un’estasi che racchiude anche parecchie storie avvincenti e incredibili. Per esempio quella del coach Marco Bayer, un “nobody”, abile nell’ereditare il timone di Marc Crawford. Oppure quella di Yannick Blaser, già pensionato, richiamato come Bayer dai GCK proprio per i playoff e capace di chiudere la sua lunga carriera in veste di protagonista. E chissà che stranezza per Chris Baltisberger, festeggiare il titolo senza suo fratello Phil, trasferitosi a Langnau nella scorsa estate. E che dire di Malgin? Nella finale dell’anno scorso durante il primo periodo dell’ultima sfida decisiva si era infortunato ed era rimasto a soffrire e a guardare i compagni dalla panchina. Stavolta invece il numero 62 è sceso sul ghiaccio sino all’ultimissimo istante, una sorta di “rivincita” contro il destino. La lista di aneddoti e curiosità è lunga, potrebbe continuare, ma finiamola qui. Complimenti dunque allo Zurigo, già trionfatore in Champions Hockey League 2 mesi fa, un club che è motivo di vanto per il nostro hockey.
(KEYSTONE/Jean-Christophe Bott)