COPPA SVIZZERA
Una vittoria da dedicare ai bambini
Pubblicato il 27.04.2025 07:41
di Silvano Pulga
Mattia Croci-Torti è, prima di tutto, un appassionato di calcio. E, quindi, sarà stato sicuramente contento, in prima battuta, del risultato di Bienne. Per due ragioni: perché è naturale tifare per i più deboli, e perché la sconfitta del suo Lugano sullo stesso campo, nei quarti, assume oggi una proporzione differente. Dopodiché, essendo anche uomo pragmatico, avrà sicuramente valutato che questo risultato potrebbe complicare la corsa europea dei suoi. Per poi concludere, magari, che ciò che è accaduto alla Tissot Arena potrà essere argomento valido nelle prossime riunioni con la sua squadra.
Noi possiamo invece essere più prosaici, e ragionare sul fatto che i sostenitori del cambio di formula della Coppa svizzera hanno subito un duro colpo. Nel Paese di Guglielmo Tell, i piccoli che sfidano i grandi, battendoli, sono una narrazione irresistibile, che merita lunga vita. Non sappiamo quanti telespettatori abbia fatto la semifinale di Coppa tra Bienne e YB. Tuttavia, ha regalato alla manifestazione e, più in generale, allo sport (e non solo) un messaggio importante: e cioè che la passione, la voglia, la sagacia tattica possono regalare risultati incredibili. Poi c'è Eupalla, bizzosa dea della Pedata, che spesso guarda benevola a chi si approccia con questi valori a un campo di gioco.
Abbiamo poi pensato ai bambini. Ce n'erano tanti, a Bienne. E saranno ancora di più a Berna, il primo di giugno. Ieri lo sport ha loro regalato un sogno, e alcuni insegnamenti importanti. E lo ha fatto a quelli che sostenevano chi ha vinto, e anche a coloro i quali erano dalla parte di chi ha perso. Perché un bravo genitore bernese, al figlio triste e incredulo, avrà sicuramente spiegato l'importanza della sconfitta come passaggio di crescita, e non come la fine ingloriosa di una stagione di lavoro. E i tifosi dell'YB, rimasti decenni senza vincere nulla, sanno bene cosa significhi perdere. Ecco, questo evento sportivo lo dedichiamo ai bambini. Che, ci auguriamo, oggi avranno altri buoni motivi per appassionarsi allo sport. Mai, come oggi, metafora della vita.