CALCIO ITALIANO
Fabregas si toglie qualche sassolino dalle scarpe
Pubblicato il 27.04.2025 13:26
di Silvano Pulga
Tutto come da copione: Como salvo in anticipo dunque. Meno scontata la quarta vittoria consecutiva contro un Genoa coriaceo, fisico e con una buona tenuta atletica ma non abbastanza concreto nei sedici metri avversari. E, oggi, sbagliare contro i lariani significa rischiare seriamente di uscire a mani vuote, dal Sinigaglia e non solo. La crescita degli azzurri, in queste ultime settimane, è avvenuta soprattutto dietro: troppe volte, in passato, il Como era stato rimontato, dopo essere passato in vantaggio per primo. Contro i liguri, invece, i lombardi hanno chiuso la terza gara senza incassare gol: e non era certamente scontato, per una squadra che in stagione, ha sempre giocato a viso aperto, lasciando però qualche spazio dietro. 
Per Cesc Fábregas è stata una grande affermazione, soprattutto perché ha ottenuto il risultato facendo valere il proprio pensiero, la sua idea di gioco. Il tecnico catalano non ha dimenticato le critiche ricevute nei mesi passati, quando i risultati non arrivavano: all'andata a Genova, contro i rossoblù, i lariani erano un paio di punti sopra il terzultimo posto, e oggi le lunghezze sono quattordici. L'allenatore del Como ha così rivendicato la propria coerenza: non era facile, quando non arrivavano le vittorie, trovare la forza per insistere coi propri giocatori, portando avanti un'idea di calcio così lontana da quella di chi lotta per salvarsi. E oggi, nel giorno dell'ottenimento matematico della salvezza, Cesc ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Non è naturale, ha ribadito, ottenere risultati coi buoni giocatori, che pure ci sono in rosa: in fondo, anche il Milan a gennaio ha fatto un grande mercato ma mercoledì, in campo contro l'Inter, in una gara decisiva per gli equilibri stagionali, non c'era nessuno dei nuovi, per infortunio ma, soprattutto, per scelta tecnica.
L'altro aspetto fondamentale è che oggi, per rimanere alle questioni di casa nostra, chi va al Sinigaglia partendo dal Ticino lo fa per vedere il Como, e non le sue avversarie, come avveniva storicamente, quando ci si muoveva oltre confine per vedere gli squadroni della Serie A di passaggio in riva al Lario. Vero che la società ha creato una serie di esperienze legate alla partita attraverso il territorio: ma i ticinesi vengono per il calcio, e basta. Como e il suo lago, in fondo, sono luoghi ben conosciuti, dalle nostre parti, e non serviva il Como in Serie A per riscoprirli.