CALCIO ITALIANO
Inter, che crollo
Pubblicato il 28.04.2025 07:08
di A. L.
La stagione dell'Inter sta declinando verso il territorio dell'avrei voluto ma non ce l'ho fatta: pesante sconfitta nella Supercoppa; eliminazione dalla Coppa Italia; perso, virtualmente, il Campionato; rimarrebbe la Champions. Aleggia lo spettro dello Zero Titoli. Me le ambizioni erano motivate? Perché è avvenuto questo crollo?
La società. La proprietà riterrà l'annata positiva. I conti sono tornati. Si prospetta un utile, i costi saranno inferiore ai ricavi. La Champions ha portato un diluvio di denaro. Anche se non arriveranno trofei, l'obiettivo è raggiunto. Il bilancio prima di tutto.
La dirigenza. Marotta e i suoi collaboratori hanno dovuto fare della necessità la virtù: non possono operare sul mercato da anni. Eppure hanno commesso degli errori macroscopici: Asllani e Frattesi hanno deluso le attese e andavano ceduti da tempo; Correa, Arnautovic e Taremi sono stati autentici azzardi, sono comprimari di basso profilo.
La squadra. È capace di giocare  un buon calcio, ma solo quando ci sono gli undici titolari. Troppo giocatori superano la trentina, e andavano gestisti con parsimonia. Il contributo della panchina è stato inesistente, e non all'latezza delle ambizioni.
I tifosi. Hanno capito e si sono adeguati. La delusione rimarrà indelebile. Il pensiero va a un ciclo, che si sta concludendo. E sul campo verranno lasciati due scudetti: quello del 2022 e l'attuale. Hanno affollato lo stadio, hanno incitato i giocatori, si sono divertiti, hanno sperato. Ora è tempo dell'ultima battaglia: quella contro il Barcellona. Che fare? Il calcio è un grande mistero: dove l'impossibile può diventare probabile. Forse.