Delle ultime tre classificate, in questo 2025 solo lo Stade Nyonnais, (che aveva messo alla porta Christophe Caschili,
sostituendolo con Andrea Binotto), ha fatto peggio del Bellinzona. I romandi
hanno ottenuto soltanto un punto, contro i tre dei granata peraltro conquistati
nello scontro diretto con lo Sciaffusa. È vero che c’è anche chi ha fatto meno
bene di tutti, come lo Xamax (a mani vuote nelle ultime tre gare), però i
neocastellani di punti ne hanno 25, ossia 4 in più. Il prossimo ‘testa a testa’
si giocherà alla Maladière il tre marzo dopo che gli undici di Anthony Braizat
saranno ospiti, sulle rive del Reno, dei renani di Ciriaco Sforza.
I granata dopo essersi arresi
all’Aarau, sono capitolati anche di fronte al Thun. Serviva, come aveva
intitolato un ‘domenicale’ (Il Mattino) “un’impresa”. Sì, sarebbe stata
un’impresa, ma è bene ricordare che la Stockhorn Arena aveva già salutato
vincitori Dragan (anche domenica una prestazione, la sua, da capitano: il
migliore di tutti, bernesi compresi) e compagni (settima giornata, 2-1, reti di
Neelakandan e Nkama: tra l’altro l’ex U21 bianconero deve avere staccato
l’abbonamento di ‘panchinaro’). Il Thun, a dire il vero, se l’era già vista
brutta al Comunale, ma era riuscito a cavarsela senza gravi danni, proprio a
causa dell’imperizia degli attaccanti di casa nostra. Tra l’altro, se ci è
permesso aprire una parentesi, è lecito chiedersi come riuscirà a cavarsela
Mauro Lustrinelli in Super League con questi effettivi. Non è che vogliamo
mettere naso, è un problema suo.
C’è piuttosto da dire che il
Bellinzona sta recitando, in questo inizio di ritorno, un ruolino di marcia di squadra
da retrocessione. Lo abbiamo già evidenziato: tre miseri punti in tre partite! L’andatura
è a scartamento ridotto, forse non tutti se ne rendono ancora conto. C’è un
precedente: in sei partite di campionato (dalla dodicesima alla diciassettesima
giornata) i granata erano usciti sconfitti ben quattro volte, senza vincerne
neanche una. Qualcosa è cambiato?
Con la completezza d’organico
– in particolare, ingaggio di Sutter e Souza, recupero di Sauter (quest’ultimo è
una brutta copia del centrale d’inizio stagione), si pensava che Benavente
fosse finalmente riuscito a ‘forgiare’ una squadra dalle risorse vincenti. Purtroppo
non è così, i ‘numeri’ la dicono lunga (21 punti in altrettante partite, i 6
persi a tavolino sono un’altra cosa). Le prestazioni pure. In difesa continuano
a verificarsi disattenzioni (persino vistose), la copertura a centrocampo
rimane precaria (Sabbatini non è ancora il ‘motorino’ inesauribile che ci si poteva
aspettare, al di là di personalità, disciplina e giocate intelligenti). Davanti
mancano non solo gol (per fortuna ci sono quelli di Nivokazi, 8) ma anche tiri
in porta (e dire che in allenamento non si fa altro). È anche possibile che al
mister manchino valide alternative (date uno sguardo alla panchina), ossia
soluzioni ‘concrete’. Sarà quel che sarà, i risultati non gli danno comunque ragione.
Tutti (alludiamo all’intero staff) sono ora chiamati a fare meglio. Non c’è in
effetti stata conferma del salto di qualità di cui si era largamente (e frettolosamente)
parlato (all’interno dell’ACB, anche da parte di qualche giocatore), all’arrivo
di Mario Rosas e Manuel Benavente. Il campionato è ancora lungo, è vero, ma non
stiamo ad aspettare le gare da ‘ultima spiaggia’…
(foto Filippo Zanovello)